mercoledì 3 aprile 2013

Visita all'Assemblea Regionale Siciliana


Visita all’Assemblea regionale siciliana per gli allievi del progetto PON “Noi cittadini del mondo”. Accompagnati dall’esperto esterno Alberto Petix e dal tutor Giovanni Valenza e grazie alla professionalità della guida dell’ARS, gli alunni hanno potuto scoprire ed apprezzare la storia, le bellezze e i segreti del maestoso Palazzo dei Normanni la più antica residenza reale d'Europa, dimora dei sovrani di Sicilia e sede imperiale con Federico II e Corrado IV.
Il Palazzo è una straordinaria testimonianza della profonda ricchezza della storia siciliana, contrassegnata da numerose dominazioni ma allo stesso tempo dalla sua eccezionale posizione di centralità nel mediterraneo, che le ha fatto rivestire, per diversi secoli, il prestigioso ruolo di punto d’incontro tra il mondo arabo e quello occidentale. Dalla prima costruzione del Qasr (palazzo, castello), attribuita al periodo della dominazione araba in Sicilia, ai successivi interventi dei normanni, degli svevi, degli angioni, degli aragonesi, degli spagnoli e dei borboni, la magnificente struttura che oggi è sede dell’Assemblea regionale siciliana, permette di compiere, ai suoi visitatori, un incredibile viaggio nella storia della Sicilia, e di comprendere maggiormente le ragioni del suo statuto autonomistico e dello spirito di tolleranza verso gli altri popoli che ha da sempre permeato la cultura siciliana e dal quale potrebbe e dovrebbe prendere esempio l’attuale cultura globale.
La visita del Palazzo è stata anche occasione per ripercorrere e meglio comprendere le funzioni e i compiti delle istituzioni regionali siciliane. Recentemente l’ARS ha ricordato con orgoglio l’antica tradizione costituzionale ed indipendentista siciliana, commemorando il duecentenario dell’approvazione della Costituzione siciliana, nel 1812, ispirata ai modelli inglesi e delle Costituzioni rivoluzionarie francesi ma straordinariamente avanzata per le condizioni dell’Italia preunitaria di quell’epoca. 















Visita alla sede dell'Associazione Libera di Palermo



Quali finalità dovrebbe perseguire un efficace azione di contrasto al fenomeno mafioso oggi? A questa domanda, con professionalità ed entusiasmo, ha cercato di fornire una risposta il responsabile della formazione di Libera Girolamo di Giovanni. Il giovane psicologo palermitano, di fronte ad un attento ed interessato uditorio composto da circa 50 alunni del Liceo “Saetta e Livatino” di Ravanusa, partendo dalla frase di Rosario Livatino secondo cui non basta essere credenti ma occorre anche essere credibili, ha illustrato le concrete azioni intraprese ogni giorno dall’associazione di Don Ciotti per il contrasto alla cultura della mafia e dell’omertà. “La lotta alla mafia” ha spiegato di Girolamo, “non può e non deve limitarsi all’individuazione e all’arresto dei principali boss di Cosa di nostra, perché anche se si riuscissero ad arrestare tutti i capimafia, ne nascerebbero sempre di nuovi.” Due sono invece le strade da perseguire secondo Di Girolamo, come ci hanno insegnato Falcone e Borsellino oltre allo stesso Don Ciotti da un lato quella di “seguire i flussi di denaro illecito, perché la finalità principale della mafia e il controllo dell’economia e il riciclaggio del denaro sporco” dall’altro “mirare ad un progressivo indebolimento della subcultura mafiosa, quella che Don Ciotti ha definito come l’acqua sporca in cui nuotano i pesci della mafia”. Lo si può fare attraverso investimenti nell’istruzione e in progetti sulla legalità rivolti alle giovani generazioni, attraverso un sostegno all’economia sana e alle imprese che combattono contro il pizzo, ma anche attraverso serie leggi anticorruzione e contro il voto di scambio politico mafioso e il clientelismo.
A tale proposito Di Giovanni ha illustrato una recente iniziativa di Libera denominata “Senza corruzione riparte il futuro” che ha già raccolto 168.000 firme e l’impegno formale di oltre 850 candidati al Parlamento ad approvare, entro i primi 100 giorni dell’attuale legislatura una seria legge anticorruzione, tra questi candidati ben 276 sono risultati eletti e siedono adesso tra i banchi del Parlamento. Lo stesso senatore Grasso, ex procuratore nazionale antimafia, ed attuale Presidente del Senato ha indossato con orgoglio il braccialino bianco simbolo dell’impegno preso con l’associazione libera e con i cittadini italiani a sostegno di questa campagna.
L’interesse da parte dei ragazzi per l’iniziativa è stato confermato anche dalle numerose domande rivolte dagli stessi sulle modalità di partecipazione alle iniziative di Libera ed in particolare ai campi di lavoro organizzati nei terreni confiscati alla mafia.

Se fossi sindaco della mia città...


Un giorno da sindaco per gli alunni del progetto PON “Noi cittadini del mondo” che, provando a vestire i panni degli amministratori, hanno elaborato interessantissime proposte per migliorare la vivibilità della propria città.
Convinta che la crescita socio-economica e lo sviluppo culturale di una comunità debba partire dalle giovani generazioni, Ivana Leonardi ha immaginato di ricoprire l’incarico di assessore alla cultura per poter sostenere corsi di educazione al riciclo, di educazione stradale e pedonale e miranti alla responsabilizzazione dei giovani per l’acquisizione di un’autentica coscienza civica.
Molto concrete  le proposte di Ilaria Orlando e Sabrina Galiano, che in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, riterrebbero opportuno rinunciare per qualche anno alle spese necessarie all’organizzazione del Carnevale al fine di destinare le risorse di bilancio risparmiate alla manutenzione delle strade del proprio paese, al ripristino della villa comunale e alla costruzione di nuovi parchi e di piste ciclabili. Interventi simili propone anche Elena Pitrola che pensa, tuttavia, di poter reperire i fondi attraverso un taglio alle spese per il personale. Gaetano Piazza pensa che risparmiando sulle feste patronali si potrebbero favorire gli interventi di manutenzione straordinaria di cui ha urgente necessità la sua città.
Per Rossella Lauricella Ninotta la priorità è invece il contrasto della piaga della disoccupazione. Rossella propone di affrontare e risolvere questo problema con incentivi all’imprenditoria giovanile.
Diego La Lomia ha sviluppato invece un chiaro programma amministrativo sia per la sua città che per la nostra nazione: "Se fossi al governo della mia città - promette Diego - aggiusterei le molte strade pericolanti, garantirei almeno a giorni alterni i servizi essenziali e i beni di prima necessità come l’acqua, per cui i cittadini pagano le tasse, aprire un rifugio per animali per eliminare il problema del randagismo. Al governo nazionale proporrei una nuova legge elettorale, incentiverei il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, imporrei con delle pesanti sanzioni la raccolta differenziata, farei una legge anti-corruzione (soprattutto per i politici per che ci rappresentano) farei di tutto per dare maggiore autonomia alla nostra economia. Fare politica non è un lavoro ma una missione."

La redazione