mercoledì 3 aprile 2013

Visita alla sede dell'Associazione Libera di Palermo



Quali finalità dovrebbe perseguire un efficace azione di contrasto al fenomeno mafioso oggi? A questa domanda, con professionalità ed entusiasmo, ha cercato di fornire una risposta il responsabile della formazione di Libera Girolamo di Giovanni. Il giovane psicologo palermitano, di fronte ad un attento ed interessato uditorio composto da circa 50 alunni del Liceo “Saetta e Livatino” di Ravanusa, partendo dalla frase di Rosario Livatino secondo cui non basta essere credenti ma occorre anche essere credibili, ha illustrato le concrete azioni intraprese ogni giorno dall’associazione di Don Ciotti per il contrasto alla cultura della mafia e dell’omertà. “La lotta alla mafia” ha spiegato di Girolamo, “non può e non deve limitarsi all’individuazione e all’arresto dei principali boss di Cosa di nostra, perché anche se si riuscissero ad arrestare tutti i capimafia, ne nascerebbero sempre di nuovi.” Due sono invece le strade da perseguire secondo Di Girolamo, come ci hanno insegnato Falcone e Borsellino oltre allo stesso Don Ciotti da un lato quella di “seguire i flussi di denaro illecito, perché la finalità principale della mafia e il controllo dell’economia e il riciclaggio del denaro sporco” dall’altro “mirare ad un progressivo indebolimento della subcultura mafiosa, quella che Don Ciotti ha definito come l’acqua sporca in cui nuotano i pesci della mafia”. Lo si può fare attraverso investimenti nell’istruzione e in progetti sulla legalità rivolti alle giovani generazioni, attraverso un sostegno all’economia sana e alle imprese che combattono contro il pizzo, ma anche attraverso serie leggi anticorruzione e contro il voto di scambio politico mafioso e il clientelismo.
A tale proposito Di Giovanni ha illustrato una recente iniziativa di Libera denominata “Senza corruzione riparte il futuro” che ha già raccolto 168.000 firme e l’impegno formale di oltre 850 candidati al Parlamento ad approvare, entro i primi 100 giorni dell’attuale legislatura una seria legge anticorruzione, tra questi candidati ben 276 sono risultati eletti e siedono adesso tra i banchi del Parlamento. Lo stesso senatore Grasso, ex procuratore nazionale antimafia, ed attuale Presidente del Senato ha indossato con orgoglio il braccialino bianco simbolo dell’impegno preso con l’associazione libera e con i cittadini italiani a sostegno di questa campagna.
L’interesse da parte dei ragazzi per l’iniziativa è stato confermato anche dalle numerose domande rivolte dagli stessi sulle modalità di partecipazione alle iniziative di Libera ed in particolare ai campi di lavoro organizzati nei terreni confiscati alla mafia.

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