Quali finalità dovrebbe perseguire un efficace azione di
contrasto al fenomeno mafioso oggi? A questa domanda, con professionalità ed
entusiasmo, ha cercato di fornire una risposta il responsabile della formazione
di Libera Girolamo di Giovanni. Il giovane psicologo palermitano, di fronte ad
un attento ed interessato uditorio composto da circa 50 alunni del Liceo “Saetta
e Livatino” di Ravanusa, partendo dalla frase di Rosario Livatino secondo cui
non basta essere credenti ma occorre anche essere credibili, ha illustrato le
concrete azioni intraprese ogni giorno dall’associazione di Don Ciotti per il
contrasto alla cultura della mafia e dell’omertà. “La lotta alla mafia” ha spiegato
di Girolamo, “non può e non deve limitarsi all’individuazione e all’arresto dei
principali boss di Cosa di nostra, perché anche se si riuscissero ad arrestare
tutti i capimafia, ne nascerebbero sempre di nuovi.” Due sono invece le strade
da perseguire secondo Di Girolamo, come ci hanno insegnato Falcone e Borsellino
oltre allo stesso Don Ciotti da un lato quella di “seguire i flussi di denaro
illecito, perché la finalità principale della mafia e il controllo dell’economia
e il riciclaggio del denaro sporco” dall’altro “mirare ad un progressivo
indebolimento della subcultura mafiosa, quella che Don Ciotti ha definito come
l’acqua sporca in cui nuotano i pesci della mafia”. Lo si può fare attraverso
investimenti nell’istruzione e in progetti sulla legalità rivolti alle giovani
generazioni, attraverso un sostegno all’economia sana e alle imprese che
combattono contro il pizzo, ma anche attraverso serie leggi anticorruzione e
contro il voto di scambio politico mafioso e il clientelismo.
A tale proposito Di Giovanni ha illustrato una recente
iniziativa di Libera denominata “Senza corruzione riparte il futuro” che ha già
raccolto 168.000 firme e l’impegno formale di oltre 850 candidati al Parlamento
ad approvare, entro i primi 100 giorni dell’attuale legislatura una seria legge
anticorruzione, tra questi candidati ben 276 sono risultati eletti e siedono
adesso tra i banchi del Parlamento. Lo stesso senatore Grasso, ex procuratore
nazionale antimafia, ed attuale Presidente del Senato ha indossato con orgoglio
il braccialino bianco simbolo dell’impegno preso con l’associazione libera e
con i cittadini italiani a sostegno di questa campagna.
L’interesse da parte dei ragazzi per l’iniziativa è stato
confermato anche dalle numerose domande rivolte dagli stessi sulle modalità di
partecipazione alle iniziative di Libera ed in particolare ai campi di lavoro
organizzati nei terreni confiscati alla mafia.
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